Œil pour œil, dent pour dent | |
Ojo por ojo, diente por diente | |
OCCHIO PER OCCHIO, DENTE PER DENTE | |
Oho por olho, dente por dente | |
Ochi pentru ochi, dinte pentru dinte |
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Ull per ull, dent per dent | |
Oculum pro oculo et dentem pro dente |
Occhio per occhio, dente per dente
Oculum pro oculo et dentem pro dente. Occhio per occhio, dente per dente.
Un’espressione molto antica, che deriva dalla legge del Taglione, una legge primitiva che compare nel codice di Hammurabi, il sesto re di Babilonia. Il testo, che risale al 1750 a.C., è stato inciso su una grande stele. Questa pietra è stata scoperta nel 1902 ed è oggi conservata nel Museo del Louvre. L’espressione significa che la pena deve essere uguale al reato. È un’espressione universale che precede la lingua latina e si trova in molte lingue. Non ci sono variazioni significative di questa espressione nelle lingue romanze. L’espressione ha in comune il senso della giustizia spietata, e si riferisce al concetto di vendetta. Tuttavia, il primo obiettivo della legge punitiva era la moderazione dei reati: limitare la portata della vendetta e proporzionare equamente le pene. Nella religione, il principio è comunemente espresso con l’espressione occhio per occhio, dente per dente, che compare anche nella Bibbia nel libro del Levitico.
Nella lingua spagnola, questa espressione si dice ojo por ojo, diente por diente; in portoghese, olho por olho, dente por dente, in rumeno, ochi pentru ochi, dinte pentru dinte; alla fine, in francese, œil pour œil, dent pour dent. In catalano, questa espressione si dice ull per ull, dent per dent.
Riferimenti bibliografici
ENCYCLOPÆDIA BRITANNICA, Encyclopædia Britannica online, s. v. talion, https://www.britannica.com/topic/talion, consultato il 02 Decembre 2020.
TRECCANI, Enciclopedia Treccani, s. v. taglione, https://www.treccani.it/enciclopedia/taglione/, consultato il 01 Decembre 2020.
Immagine
https://fr.wikipedia.org/wiki/L%27Art_du_crime#/media/Fichier:P1050763_Louvre_code_Hammurabi_face_rwk.JPG
Cette notice a été rédigée pour la revue ROMA 1/2020 par Armand Couturier. |