La simbologia della lupa a Roma

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Ogni città ha il suo simbolo, unico, incomparabile e identificabile da tutti. E quando si parla di una città come Roma, con la sua lunga storia, viene subito in mente la Lupa capitolina. Non sarà difficile passeggiare per la capitale e imbattersi nella Via Della Lupa, così come è possibile visitare la Sala dei Musei Capitolini e ammirare di persona la sua statua, la cui bellezza simbolica la rende l’icona indiscussa della Città Eterna (Wikipedia).

Secondo la leggenda, la giovane sacerdotessa, Rea Silvia (figlia di Numitore), e il dio Marte, sono la madre e il padre di Romolo e Remo. Il re Numitore, nonno dei gemelli, fu rovesciato da suo fratello Amulio, che ordinò che i bambini fossero gettati nel fiume Tevere, in modo che non potessero rivendicare il trono usurpato quando fossero stati adulti. I gemelli furono accolti da una lupa ai piedi del monte Palatino, davanti all’entrata della grotta del Lupercale. Si dice che l’animale li abbia nutriti e protetti fino a quando un pastore, Faustulus, li trovò e li allevò. Da adulti, i due fratelli tornarono nel luogo dove erano stati abbandonati e fondarono la città di Roma (De Felice). La Lupa capitolina è una statua in bronzo, alta 75 cm e lunga 114 cm, che rappresenta questo episodio della fondazione di Roma. Mostra una lupa in posa vigile che allatta i mitici gemelli Romolo e Remo (fanpage.it).

La prima testimonianza storica della statua della Lupa risale al 65 a.C., quando si trovava vicino al Campidoglio e vi rimase finché non fu colpita da un fulmine. Fu allora che la statua dovette “spostarsi”: per i romani, infatti, le statue colpite da fulmini e altre calamità naturali diventavano sacre e non erano più visibili, e la Lupa fu quindi riparata e nascosta all’interno del Campidoglio. Questo nascondiglio la salverà dalle orde barbariche che saccheggiano la città.

Nel 296 a.C., sembra che la Lupa sia stata posta nel Lupercale ma senza i gemelli Romolo e Remo, che forse furono distrutti. Il Lupercale è una grotta sotto il Monte Palatino dove secondo la leggenda la lupa trovò e nutrì i due bambini.

Nel X secolo, la statua era incatenata alla facciata o all’interno del Palazzo del Laterano o della Torre Annibaldi, appoggiata su una base di pietra.

Nel 1471, la Lupa fu trasferita nella chiesa di San Teodoro. Sembra che fosse posta nel luogo in cui si facevano le esecuzioni dei condannati, come dimostra un disegno trovato nel 1438 che mostra, accanto alla Lupa, le mani mozzate di alcuni ladri inchiodate alla torre, colpevoli di aver rubato oggetti preziosi. Papa Sisto IV, nel 1471, donò la scultura al Popolo Romano. La Lupa fu così installata su un piedistallo al centro dell’Aula Capitolina, da dove non si mosse più (Zelli).

C’è controversia sulla sua origine, poiché segue i precetti dell’arte etrusca, ma ricerche recenti la collocano intorno al XII secolo d.C., il che indicherebbe che si tratta di una copia medievale dell’originale etrusco. Non possiamo essere sicuri che la statua della lupa rappresenti originariamente la lupa, poiché le figure dei gemelli sono un’aggiunta del XV secolo (Formigli).

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La lupa capitolina è un simbolo forte che si trova in diverse altre città europee. Una replica della statua fu offerta dalla città di Roma alla città di Parigi nel 1962, in occasione del gemellaggio delle due capitali. Si trova nel 5° arrondissement.

La città di Roma ha anche donato una replica della lupa alla città di Martigny, un’antica città romana nel Canton Vallese (Svizzera).

Un altro fu dato nel 1921 alla città di Cluj-Napoca (Romania).

Il 5 e 6 giugno 1982, si è celebrato il 2.100° anniversario di Narbona. Il vicesindaco della città di Roma regalò a Narbona una replica della Lupa perché questa città fu la prima colonia romana fuori dall’Italia.

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In Belgio, una replica della lupa romana si trova al centro della place de la Louve nella città di La Louvière. La posizione della statua è la stessa dell’originale, senza Romolo e Remo (Wikipedia).

L’immagine della lupa fu ripresa da Mussolini, che voleva fondare una “Nuova Roma”. Appare anche sull’emblema della Boston Latin School e sul logo della squadra di calcio AS Roma, oltre ad essere citata in varie opere cinematografiche e letterarie. Qualunque sia la situazione, la lupa capitolina personifica Roma, e più in generale la cultura latina (Wikipedia).

È facile capire perché la lupa del Campidoglio è stata scelta come simbolo della città. La lupa era infatti un animale sacro per il dio Marte, che a sua volta era il padre dei gemelli Romolo e Remo. La lupa, un animale con tendenze aggressive, diventa materna e protettiva nei confronti dei gemelli, come se fosse stata inviata dal padre. La Lupa è l’incarnazione stessa della città. Oggi il suo simbolismo è ancora forte, come dimostrano le repliche in altre città e le sue allusioni nella cultura.

Riferimenti bibliografici

DE FELICE, Arianna, 2019, La statua in bronzo simbolo della fondazione di Roma: Lupa Capitolina, Roma, Romaweekend.
FORMIGLI, Edilberto, 2012, "Lupa Capitolina: antica? Sì! Anzi… medievale", Archeologia Viva, 154 (2012), p. 12-23
WIKIPEDIA, Louve capitoline, in linea: https://fr.wikipedia.org/wiki/Louve_capitoline, consultati il 17/11/2021.
ZELLI, Anna, 2011, Lupa Capitolina simbolo di Roma, ITINERARI TURISTICI ROMA.
***, “La storia della Lupa capitolina: significato e leggenda dell’icona di Roma”, Fanpage, in linea: https://www.fanpage.it/roma/la-storia-della-lupa-capitolina-significato-e-leggenda-dell-icona-di-roma/, consultato il 17/11/2021.

Immagini

Roma: Pixabay
La Louvière: https://fr.wikipedia.org/wiki/Louve_(La_Louvière)#/media/Fichier:Statue_de_la_Louve_de_La_Louvière.jpg
Clij Napoca: https://fr.wikipedia.org/wiki/Cluj-Napoca#/media/Fichier:Cluj-Napoca.Lupoaica.jpg

revue roma blanc 120 Cet article a été rédigé pour la revue ROMA 2/2021 par Claire Dupont, Daniel S. Blanco, Alexandre Fache.
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